Non siamo matti
Non siamo matti. Già lo sapevamo e continuamente riceviamo conferme autorevoli sul fatto che le nostre idee sui valori e la loro applicazione in azienda non sono una velleità quanto piuttosto una scelta strategica.
Un nuovo articolo dell’Harvard Business Review conferma, ancora una volta, che sono sempre di più le persone che credono che sia possibile lavorare creando Valore in termini di significato, soddisfazione e risultati economici. Pubblicato nel mese di febbraio, l’articolo parlava dell’importanza dell’umanità come qualità all’interno della leadership. Per essere riconosciuti come leader é imprescindibile formare vincoli personali importanti. Questa competenza richiede che la persona conosca sé stessa, per poter rivedere i propri comportamenti, esserne cosciente e migliorarli, se necessario.
Noi di Coaching by Values, con Simon L. Dolan come ideatore, abbiamo sempre creduto che i valori stiano alla base di un’interazione professionale efficace, trasparente e ispirata. Per questo ci fa molto piacere vedere che sempre più persone nel mondo del business, e un numero importante di ricerche scientifiche che continua ad aumentare, puntino alle stesse conclusioni: la persona deve stare al centro dell’equazione che vuole incrementare la produttività, l’efficacia e la creatività nell’azienda.
Ormai sono già numerosi gli studi che rivelano le qualità che gli impiegati desiderano vedere nei loro superiori: integrità, capacità di ispirare, accessibilità…
Un’inchiesta realizzata dalla psicologa Michelle McQuaid negli Stati Uniti in una realtà di 1,000 persone impiegate in diversi settori, rivela che il 65% degli intervistati pensa che un capo migliore li renderebbe felici, in comparazione a un 35% che mette al primo posto un aumento di stipendio.
Un 60% circa degli intervistati crede che incrementerebbe la performance se avesse una migliore relazione con il proprio capo.
Un’altra inchiesta, realizzata questa volta da Gallup, rivela che l’82% delle persone intervistate considera che i propri superiori siano poco d’ispirazione.
I benefici di una buona leadership sono indiscutibili: già nel 2015 un’inchiesta pubblicata da Gallup rivelava i costi di impiegati poco ispirati (parliamo di 550 miliardi persi in bassa produttività ogni anno). Secondo gli studi di McKinsey & Company, quando gli impiegati sono motivati il loro rendimento aumenta del 16% e la loro soddisfazione del 46%.
La motivazione sorge dentro di noi quando sentiamo che vengono soddisfatte alcune nostre necessità fondamentali, come avere una meta nella vita, sentirsi felici, sentire connessione emotiva con l’ambiente in cui ci muoviamo (ad esempio il lavoro) e poter realizzare il desiderio di contribuire a qualcosa di positivo.
Chi svolge ruoli all’interno della leadership, ha il potere di creare un circolo virtuoso in grado di stimolare comportamenti positivi come la lealtà, l’impegno e il rendimento del proprio team.
Se leggiamo questi comportamenti dal punto di vista della metodologia Coaching by Values, vediamo che rispondono ai tre impulsi motivatori fondamentali rappresentati nel modello triassiale: i valori pragmatici-economici, i valori etico-sociali e i valori emotivi-di sviluppo.
Gli autori della ricerca pubblicata dall’Harvard Business Review, Rasmus Hougaard, Jacqueline Carter e Vince Brewerton, sono tutti consulenti internazionali della leadership. Sulla base della loro esperienza e delle loro ricerche, affermano che esiste un movimento globale tra i top manager che punta a creare una leadership più umana e una cultura aziendale più centrata sulle persone.
Questo perché si è potuto constatare che questi fattori hanno un impatto positivo sull’incremento dell’efficacia e l’impegno di tutti.
Nella Certificazione Leadership by Values del 12 e 13 marzo a Barcellona, Spagna, in cui è stata presentata la piattaforma per l’assessment 360 basato sui valori, Simon L. Dolan ha ribadito due concetti chiave:
1. la leadership non è un fenomeno individuale ma di team
2. i valori sono il punto di partenza e di arrivo di una gestione sostenibile sia delle persone, sia della strategia sia degli asset tangibili.
In questo mondo complesso nessun leader può avere tutte le competenze necessarie, per questo la leadership si deve preoccupare di creare sinergie per completare il ventaglio di competenze e abilità richieste da ogni circostanza, coinvolgendo le persone sui tre fronti della motivazione: economico pragmatico, etico sociale ed emotivo e di sviluppo personale.
Simon L. Dolan sarà a Milano il 7 luglio, nella seconda giornata della Certificazione Internazionale Coaching by Values. Puoi ancora iscriverti, trovi tutte le informazioni qui: http://certificazione.coachingbyvaluesitalia.com/luglio2018