Quando i valori ci infastidiscono – parte 1
Come persone siamo in costante sviluppo e cambiamento, così come le circostanze in cui viviamo. E in questo movimento può succedere che ciò che abbiamo considerato importante, perda significato.
Può essere un processo lento, legato alla nostra naturale evoluzione come persone nella vita, o repentino, dovuto a qualche cambiamento radicale. E anche se alcuni valori rimangono solidi e costanti durante tutta la vita, alcune esperienze della vita, come la nascita di un figlio, la perdita di una persona cara o un licenziamento, possono cambiare il nostro sistema di valori.
Quando questo succede, scopriamo che alcuni valori non sono più significativi per la fase della vita in cui ci troviamo.
I valori rappresentano quello che è importante per noi. Alcuni li scegliamo liberamente man mano che cresciamo, altri li ereditiamo dalla famiglia e dall’ambiente e ce li troviamo addosso senza averli mai messi in discussione. Finché non arriva il tempo in cui vogliamo sostituirli con altri perché sentiamo che non ci permettono di esprimerci pienamente. Ma non sempre riusciamo a farlo senza resistenze o senza perderci nell’intento.
Autenticità e congruenza sono indubbiamente due fattori importanti che gli altri valutano nel momento di decidere se concederci o no fiducia, darci credibilità. E anche la fiducia in noi stessi ha bisogno congruenza, di autenticità.
Ciò che non è sempre chiaro è cosa c’è dietro queste parole: che cosa è esattamente essere autentici, essere congruenti. E quali comportamenti rientrano nei limiti di questi concetti, quali atteggiamenti li alimentano, su quali valori si appoggiano e con quali valori sono incompatibili?
Osservare i valori: il passo naturale
In generale, una persona si educa in un ambiente familiare e sociale in cui impara a rispettare regole e valori precisi. Per fare un paio di esempi: a Natale la famiglia si riunisce per pranzare tutti assieme a casa della nonna e non si può mancare, oppure in questo ufficio si organizzano i turni delle vacanze all’inizio dell’anno e chi ha figli piccoli ha la precedenza in caso di conflitto. Quando poi le cose evolvono, creiamo la nostra famiglia, ci trasferiamo o ci incorporiamo a una nuova famiglia, o cambiamo ufficio, o assumiamo un ruolo diverso e le persone del team cambiano, naturalmente iniziamo a vedere le cose in modo differente, a cercare altri significati, e magari a Natale facciamo dei bei viaggi e d’estate rimaniamo in ufficio tranquilli godendoci la città vuota. Poi un giorno, riflettendo, ci rendiamo contro di come è cambiata la gerarchia dell’importanza che diamo alle cose della vita. Realizzare questa riflessione in forma regolare può essere molto utile, specialmente in tappe vitali molto rapide, ad esempio quando accudiamo bambini piccoli che cambiano esigenze ogni mese, o quando stiamo montando il nostro business, o avanzando nella carriera professionale.
Ri-scoprire i tuoi valori e dare loro un nome è importante e ti rende più cosciente, ma dato che le priorità cambiano nel tempo, sarà ugualmente importante monitorare la tua scala dei valori periodicamente.
Inoltre, è probabile che dopo un periodo in cui hai prestato speciale attenzione e cura a certi valori, probabilmente inizierai ad avere voglia di riprendere la cura di altri valori che hai messo un po’ da parte. Come esempio, è comune vedere che una coppia che si è dedicata alla cura del figlio appena nato, a un certo punto senta il desiderio e la necessità di riprendere la comunicazione nella coppia, che è stata messa in secondo piano con l’arrivo del bebè. In un ambito professionale, è comune vedere come la persona dedica molte energie a sviluppare la propria carriera ed è disposta a cambiare città o nazione per avanzare, pero poi magari vuole cercare altre soddisfazioni in una tappa posteriore, o avere il desiderio di mettersi in proprio e decidere di lasciare.
Questa forma di evoluzione della scala dei valori è quasi spontanea e in genere ci rendiamo conto del cambiamento quando è già in atto.
Però, che succede quando vorremmo cambiare qualche credenza su di noi o sul mondo che ci portiamo appresso da sempre e ci pesa? Come possiamo trasformare una credenza radicata in noi e che manteniamo per lealtà anche se ci limita?
Di questo parleremo nella seconda parte dell’articolo.
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