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Il valore della perseveranza

Come facciamo a misurare il valore della perseveranza? Come facciamo a sapere quando è il momento di lasciar perdere e la perseveranza diventa ostinazione? Ne parliamo in questo secondo testo su come prendere una decisione.

Nella prima parte di questo articolo su come prendere una decisione, mi sono soffermata su un aspetto concreto: l’idea di avere cura, apprezzare sia sé stessi che gli altri e anche lo scopo che ci spinge. È lì dove troviamo il motore, l’energia che ci spinge all’azione. Come dicevo, infatti, l’opposto dell’aver cura è l’apatia, la passività.

In questa seconda parte voglio invece affrontare l’aspetto forse più complesso del prendere una decisione, che possiamo definire come “il valore della perseveranza” o anche “il valore della rinuncia”.

Quando la perseveranza diventa ostinazione

Alle volte ci troviamo in situazioni in cui abbiamo investito tanto tempo, energie e denaro con l’obiettivo di realizzare un progetto, personale o professionale, ma i risultati ci dicono che non sta funzionando. Vogliamo resistere all’idea di smettere, e continuiamo a investire tempo, energie illusioni e denaro che, probabilmente, andranno perduti.

Altre volte invece, siamo quasi sul punto di tirare la spugna, di abbandonare, però decidiamo di dare al progetto una ultima opportunità e proprio allora inizia a fiorire, a funzionare.

Come possiamo capire il giusto valore della perseveranza in ogni situazione, e decidere se è meglio rinunciare oppure mettercela tutta perché la vittoria è vicina?

Dare il giusto valore alla perseveranza

Per riuscire a scegliere correttamente dobbiamo prendere in considerazione vari aspetti legati al processo della decisione:

  • La perdita: per quanto possa essere creativa e inclusiva, una decisione implica dire sì a qualcosa e no a qualcos’altro. Quanto siamo pronti e disposti ad assumere la perdita che ci causerà la nostra decisione?
  • La tendenza a evitare o postergare: quello che ci blocca è un dubbio legittimo su cosa scegliere? O forse ci spinge la segreta speranza che la situazione si risolva da sola, cosí da lasciarci liberi da qualsiasi responsabilità?
  • La pura e semplice paura di decidere: abbiamo fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di fare buone scelte?
  • La chiarezza di cosa vogliamo: che idea abbiamo di noi e di ciò che è legato alla decisione? Se prendessimo una o l’altra decisione, o una terza, o una che ancora non sappiamo neanche cos’è, saremmo orgogliosi della decisione presa? E lo saremmo ancora fra un anno?
  • La paura del futuro: forse ci spaventa l’idea delle conseguenze della nostra decisione. Ma come ci sentiremmo tra un anno o due se quella decisione non la prendiamo? Qual è il prezzo di rimanere nella stessa situazione di oggi?

Cosa guida le nostre scelte

Queste domande ci aiuteranno a riconoscere come il valore della perseveranza si è manifestato nella nostra storia personale. Quali sono state le attitudini che ci hanno permesso di fare passi in avanti, e quali invece ci hanno pregiudicato ed è meglio evitare.

Grazie a queste riflessioni ci renderemo conto di cosa ci guida nelle scelte, grandi e piccole: a cosa diamo davvero valore e priorità perchè lo consideriamo importante. E potremo anche discernere se questi valori e priorità ci hanno portato a risolvere positivamente le nostre circostanze o no. Il valore della perseveranza si combina con gli altri valori che ci guidano verso i nostri propositi. Ma se valori e propositi non sono allineati, ci allontanano da ciò che vogliamo veramente. In tal caso, sarà necessario allineare di nuovo valori e propositi per riprendere il volo.

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